Campo della storia ......................................... 4
La percezione................................................. 5
La tradizione.................................................. 5
L’identità dell’uomo ...................................... 6
I tre concetti fondamentali emozione, sensibilità e impersonale ............................... 7
Correlazione oggettiva ................................... 9
La novità scoperta ........................................ 11
L’attimo presente del passato è “hic et nunc”
Il pensiero di Eliot è ordinato nel suo modo di procedere, con un forte senso di responsabilità, con un senso d’autorità. Questi sentimenti sono individuabili sotto il dominio del termine tradizione. Questo modo di pensare e vivere nasce dal modo di proseguire le attività della propria esistenza all’interno di in una cultura, di una storia, di una tradizione in parte data e, come sostiene Eliot stesso, scoperta. Il metodo scaturisce dalle reazioni per il romanticismo che ripudia come - uomo letterato - quel modo di percepire la realtà. Da ciò è nata la concezione dell’uomo in quanto soggetto, che è libero di esprimere le idee, che nascono secondo questa corrente di pensiero, libero di pensare in modo autonomo e, come dice Eliot, con un’intelligenza di “primo ordine” che non ha alcun legame storico o tradizionale . Inoltre Eliot mantiene tre concetti fondamentali per la sua critica letteraria: emozione, sensibilità e impersonalità. Secondo Eliot un poeta ha due personalità: la prima è di essere ricettore , assorbitore; la seconda è di essere trasformatore delle cose ricevute, questa agisce nel processo dell’assorbire. L’importanza di un’opera d’arte o di una poesia non dipende dalle emozioni o dai sentimenti ma dall’ attività specifica di qualsiasi campo in cui si producono le idee. Eliot specifica su cosa si basa l’attività poetica : sul pensare in modo creativo relativamente alla tradizione e alla propria storia in vista di trovare un posto coerente alla creatura nuova. La storia così, non è qualcosa di passato, morto, ma è qualcosa che vive ora, vive nel presente. La storia è una delle forze attive del presente, conserva la viva presenza nel presente di ciò che è passato del passato: hic et nunc.
Campo della storia
La Storia oltrepassa la storia dell’individuo per poi essere il catalisis di un intero popolo, di una cultura, di una tradizione. Nonostante ciò, paradossalmente, questa storia mantiene l’accesso a essa con chiavi di lettura personalizzate . Quindi, i risultati delle letture sussistono con un privilegio nella stessa storia. Il campo di riflessione si estende così e va su queste letture diverse, marcando le direzioni e gli obiettivi delle opere, in una determinata epoca.
La percezione
In questo modo di pensare appare la percezione della storia:«non solo passato che come passato è passato, ma è anche presente». Vale a dire «è un’esistenza simultanea e si struttura in un ordine simultaneo». La tradizione e la storia sono fenomeni, che sussistono nel presente, nella coscienza delle persone e, producano idee nuove. Questo modo di pensare il presente evita il pericolo delle idee che non mantengono la corrispondenza con la realtà e, che a loro volta, non dimostrano né effetti o conseguenze , che possono spingere verso un non senso, essendo puro. D’altra parte si può reagire al presente pur essendo una forza del pensiero, in modo distruttivo. Questo modo di percepire puro, in un contesto storico, dovrebbe assorbire in un primo momento, un senso «a temporale» (timeless) per poi arrivare ad uno status «temporale». La sintesi dei due momenti forma la «tradizione».
La tradizione
Questo termine, anche ai giorni nostri, in tutte le culture e in diversi gradi, viene usato con un senso negativo, come termine avversario del moderno. Dice Eliot stesso che, se la tradizione venisse usata «con una cieca o timida adesione ai risultati ottenuti, essa andrebbe senza altro scoraggiata». Per questo termine Eliot intende che essa non è altro che il rispetto della propria temporalità. Vale a dire che bisognerebbe evitare i rischi che possono derivare dai pensieri puri. Quindi, la tradizione aiuta a essere coscienti del proprio tempo e del luogo di appartenenza. Sostiene Eliot che, la tradizione non può essere ereditata ma dovrebbe essere conquistata. Quest’obiettivo richiede tanto lavoro, impegno ed esige un buon senso della storia.
L’identità dell’uomo
Secondo la teoria di Eliot l’uomo non può comportarsi in modi mondi diversi senza storia e tradizione. Nessuno può trovare il proprio senso senza gli altri; ciascuno è portatore delle esperienze proprie, che a loro volta sono state scavate e formati dalla storia e dalla tradizione. Ciò vuol dire che l’identità propria, è formata dalla parte storica che sta in fondo, che fa da catalisis all’individuo e gli permette di scoprire gli elementi e costruire la propria identità. Ecco perché la tradizione è una conquista. Così un individuo che produce le idee nuove, conquista un posto collocandosi all’interno della propria tradizione, tra i propri simili e nello spazio che occupa. In questo modo ha la possibilità di contrapporsi, ossia criticare, le idee della tradizione per poi scoprirne delle nuove.
I tre concetti fondamentali emozione, sensibilità e impersonale
I sentimenti, secondo Eliot, innanzitutto e soprattutto, sono elementi empirici e non sono astratti. Esse ci danno la sensibilità, la certezza, su un piano reale o immaginario, le nuove sensazioni con dimensioni varie rispetto alle esperienze. Le emozioni sono costituite dai sentimenti vari, quindi hanno una sua natura e un loro modo di procedere. Uno ha possibilità di provocare i sentimenti di una persona, ma non può stuzzicare le emozioni ad esempio concupiscibili, irascibili, di piacere, amore ecc. perché sono come gli insiemi, di per sé non esistono, ma sussistono grazie ai sentimenti.
I sentimenti di cui abbiamo discusso, possono ricevere un attributo morale in base ai valori culturali, sociali e politici. Nel mondo poetico esistono i sentimenti astratti che non sono né buoni né cattivi. La sensibilità , secondo Eliot, nell’arte dovrebbe essere una forza morale che
distingue il bene dal male, per dare il valore reale, in un contesto definito. La sensibilità è, dunque, l’organizzazione dei diversi sentimenti e delle diverse percezioni che esistono, che può essere applicata alla vita reale, ed è in parte definita. Ciò vuol dire che la sensibilità e l’applicazione è una competenza dell’uomo creativo . La sensibilità si esprime nelle sue forme nuove, grazie alle capacità linguistiche viventi e ai nuovi mondi scoperti .
Il concetto impersonale, secondo Eliot, è legato alla storia e alla poesia. Dunque per comprendere meglio il concetto, dobbiamo discutere queste due connessioni. La prima riguarda la relazione tra il poeta e la storia e, possiamo comprenderla in base all’importanza che egli ha descritto riguardo alla tradizione. Dunque, la storia vive nel presente. Questa storia non è un concetto vuoto ma contiene un’ immensità di dati, fatti e procedure diverse, tra cui possiamo individuare le diverse tradizioni, i pensieri diversi che sono applicati al quadro del presente con le pennellate modificabili collegate ad altre caratteristiche. Così nessun uomo nasce con sentimenti e con sensibilità pura, ma ,sempre all’interno di una cultura data. Ciò vuol dire che il significato e il senso dell’esistenza di una persona dipendono dalla storia vivente nel presente. Il valore, il senso e il significato della persona dipendono dagli altri, da coloro che hanno costruito il quadro storico-tradizionale. Quindi con la relazione tra le tradizioni uno dovrebbero pensare in modo critico, per scoprire le novità dell’essere della tradizione . Uno non può valutare se stesso da solo. Ciò vuol dire che vi è una dimensione impersonale che impedisce il soggettivismo puro dei romantici. Eliot, non intende la storia o la tradizione come un dogma , anzi, come dice lui stesso, tale concezione dovrebbe essere «scoraggiata» . La responsabilità di un poeta non è affermare la propria personalità, ma “con” e “a partire” dal mezzo che è il suo pensiero, prendere coscienza delle forze e dei processi del pensiero nell’immensità della mente e, valutarli e criticarli per poi sentire l’odore delle dimensioni nascoste, in attesa di poterli condividere con la comunità umana. I pensieri e le esperienze sono importanti per gli esseri umani. D’altra parte l’ esperienza di un’ opera d’arte può anche non essere importante nell’ intimo della personalità un soggetto.
Correlazione oggettiva
Il termine viene usato per la prima volta in un discorso sull’arte, tenuto a Washington circa 1840 e lo si utilizza in modo chiaro anche nell’ Amleto e i suoi problemi e in Il bosco Sacro. È un modo di accedere esplicito ai concetti che non vengono utilizzati da nessuna tradizione o storia, come quei sentimenti, emozioni colori ecc: «Will any one assert that the surrounding inorganic elements of air, earth, heat, and water produce its peculiar form? Though some, or all, of these may be essential to its development, they are so only as its predetermined correlatives, without which its existence could not be manifested; and in like manner must the peculiar form of the vegetable pre-exist in its life, -in its idea, in order to evolve by these assimilants its own proper organism. [...] So, too, is the external world to the mind; which needs, also, as the condition of its manifestation, its objective correlative. Hence the presence of some outward object, predetermined to correspond to the pre-existing idea in its living power, ». Per Eliot, quest’aspetto della produzione dell’arte umana, è molto importante perché dice che qualsiasi tipo di arte, innanzitutto e soprattutto, dovrebbe impegnarsi per la ricerca delle relazioni tra i sentimenti, le emozioni e integrarsi con i fenomeni. Se per natura poiesis è l’unico modo e medium per esprimere quello che noi pensiamo, questa relazione è fondamentale. Un paio di fenomeni, un contesto, un opportunità e una serie di avvenimenti sono gli elementi costituitivi di un emozione che possiamo poi analizzare.
Quando un sentimento si connette con un’emozione esperienziale oggettiva, con gli elementi che sono requisiti necessari, le emozioni cominciano ad esistere , e questa è l’inevitabilità dell’arte. Le caratteristiche insignificanti e negative di Gertrude secondo Eliot fanno scaturire i nuovi sentimenti che, a loro volta ,finiscono in un emozione nuova in Amleto, per poi attuare le cose che era impossibile mettere in luce. Così la puzza della criminalità, marcia in quella donna, prende vita in Amleto ma non riesce a trovare i “correlativi oggettivi” per mancanza della retorica. Ossia, «una serie di oggetti, una situazione una catena di eventi», non vengono espressi: «Amleto (uomo) è dominato da un’emozione che è inesprimibile perché è in eccesso ai fatti quali appaiono» . I sentimenti non hanno la possibilità di emergere dagli abissi per occupare gli spazi del mondo reale e poi essere chiamati per nome . Questo ci riporta ai catalisis interni, di qualsiasi cosa materiale o spirituale, con le attività per cui uno può avere relazioni tra i diversi strati dell’esistenza.
La novità scoperta
Prima di scoprire le novità, la tradizione di partenza rimane in sé conclusa, quindi completa. La novità diventa ordine ideale della misura della valutazione del tutto nella tradizione. La tradizione per non essere annullata dalla novità, comincia a riorganizzarsi intorno al nucleo nuovo, trova poi un nuovo equilibrio. In un contesto tale, scaturisce la coerenza tra antico e nuovo. La novità scoperta da un autore è che «[…]quelle caratteristiche della sua opera in cui egli somiglia meno ad altri[…]». Queste sono le caratteristiche di quell’ autore, dalle quali possiamo ricavare qualcosa che si può isolare per poi «compiacerne» . Questo, non avviene con un’imitazione cieca, riferita ad un periodo storico, letterario o di qualsiasi altro campo. Occorre la consapevolezza della tradizione nella «quale non è detto che concorrano infallibilmente tutte le personalità[…]» Si dovrà sapere che «l’arte non migliora mai, anche se il materiale dell’arte non è mai completamente lo stesso» e «lo spirito del suo paese è in movimento, ma […] tale movimento, è fatto in modo che nulla venga abbandonato en route,[…]» .