Sunday 2 March 2008

IL NESSO TRA LA LIBERTA E L'AMORE



Ajith Rohan JTF


INTRODUZIONE

La risposta alla domanda cos’è la libertà, secondo noi è questa: è la comprensione della vera realtà propria e delle cose che li circondano, del mondo e dell’universo. Or dunque, possiamo formulare anche una definizione negativa della libertà; la libertà non è quel modo aggressivo di voler fare tutto ciò che passa per il cervello, ciò che capricciosamente uno crede di realizzare, spinto dalla paura, dalla concupiscenza, dall’ignoranza della vera realtà. Inoltre possiamo affermare che la libertà non è una reazione. Spieghiamo; se io dimostro la mia rabbia verso colui che mi ha umiliato, insultato, mi ha ferito o tradito è una reazione, che a sua volta scaturisce a causa dei  legami, immagini, quindi per causa delle illusioni. Queste illusioni nascono a loro volta per mancanza della vera comprensione della verità, ossia della vera natura del proprio essere e dei fenomeni. Allora, la libertà non è una reazione.

 

Il nesso tra amore e libertà

Quanto abbiamo detto per quanto concerne la libertà, crediamo che sia chiaro; ora vediamo cos’è questo atto di amare. Applichiamo il concetto di reazione per comprendere cosa sia l’amore; dunque, se uno ama qualcuno o qualcuna per ricevere l’amore e tutto quello che è legato ad essa, non vi è qualcosa che si possa individuare che a sua volta assomigli alla libertà, invece è una reazione. Questo tipo di “falso amore”, scaturisce dall’ignoranza, quindi, dall’odio, dall’egoismo, dall’invidia ed è influenzato dalla concupiscenza. Allora questo “falso amore” è un covo di assassini che è pronto a distruggere ed annientare ciò che ama.

Dunque, se uno non è libero, non può amare, ma distrugge tutto quello che è, e quello che circonda. Ora siamo giunti ad affermare che l’amore non è una reazione, come, per esempio qualcosa che si possa comprare come un kilo di carne suina dal macellaio, o un pollo in cambio di denaro. Allora, se l’amore è qualcosa che uno deve ricevere da un altro/altra; finché riceve, sente il desiderio di darla a sua volta, e appena ne sente la mancanza è per lui/lei un tradimento. Così il “falso amore” viene cambiato in forma di odio e rancore perché si sento umiliato, tradito e cerco di reagire in quanto è possibile con la violenza. Solo così solo sente soddisfatto. Questo, non è amore. Ma osservando la famiglia, la comunità di cui uno fa parte, della città, della scuola, dell’università, della chiesa, del tempio ecc. si trova dominato da questo falso amore. Allora, questa società è malata. È schiava, non è libera, non sa amare, ma come abbiamo già detto è un covo di assassini che distruggano ciò che amano(illudendo). Allora, possiamo così comprendere il nesso tra la libertà e l’amore; questi a sua volta diventano i binari indispensabile della vita.

La società

La società è composta di esseri umani; più precisamente dai rapporti umani. Allora, se i membri di una società sono contaminati da quel falso amore e falsa libertà, i rapporti sono naturalmente falsi, utilitaristici; “se tu mi gratti il mio deretano, te lo gratto anch’io”. Sono i rapporti del mercato, anzi è tipo di quel usurario Shylock, nel «Mercante di Venezia[1]» che aveva l’intenzione di distruggere il suo cliente, Antonio in cambio chiedendo una libbra della carne di Antonio. Però, Porzia con la sua astuzia, come mette in scena Shakespeare, Shylock viene chiesto di non versare nemmeno una goccia di sangue del corpo del suo odiato cliente. Così lui ha guadagnato solo dispiacere. I membri di una società malata hanno bisogno, anzi sono le vittime di quel bisogno primordiale della conservazione e della sopravvivenza. Perciò sappiamo che l’uomo, come ben dice Konrad Lorenz[2], per mancanza di inibizione naturale[3], uccide anche colui che gli chiede pietà, gli innocenti e i bambini. È in continua ricerca di onori, di posizioni sociale, di potere, di denaro e di comando. Vediamo in modo adamantino che coloro che lottano per la “falsa libertà”, una volta raggiunta la meta, quindi, quando uno ottiene il comando, non riconosce più la libertà degli altri, anzi diventa un tiranno travestito di democrazia. Lui/lei esige l’obbedienza dagli altri finché, non ci sia al di sopra di lui/lei un altro che richiede l’obbedienza; ma, appena trova qualcuno che lo minaccia, comincia a balbettare come un morto dalla cui gola sgorga i liquidi consumati dai parasiti, la parola “libertà”. Di nuovo la lotta per la libertà con i polli che credono in questo lupo assetato di sangue innocente. Appena (se per fortuna viene risparmiato dall’oppositore) riprende il comando, riprende la veste del tiranno travestito di democrazia.

 

Formazione ed Educazione

Quale formazione o educazione possiamo sperare da una società malata che non è libera e non sa amare. I genitori, i parenti, gli amici, coloro che guidano la coscienza morale, i libri, insegnanti, professori ecc.  che sono i frutti e membri di quella società malata come possono educare gli innocenti alla ragione, all’amore quindi alla libertà? Le persone geniali vengono utilizzati da questa società malata come strumenti che soddisfano le loro esigenze. Ma appena uno prende coscienza del suo stato di malato, la società comincia a reagire, quindi, o lui/lei deve riprendere a vivere da malato/malata se no viene annientato, poco a poco, provando piacere dal dolore dell’altro, in modo brutale. Allora, in una società malata, non vi è qualcosa che si possa chiamare etica o educazione alla ragione, all’amore e alla libertà. Possiamo trovare solo nelle famiglie negli istituti privati e pubblici i sistemi di allevamento; sì, proprio come i polli, i maiali, le mucche, le vacche, i tori, i vitelli tacchini ecc. e mai può trovare le persone liberi.                  

 (PER LEGGERE IL RESTO DELL'ARTICOLO INVIARE UN E-MAIL: ajithrohanjtf@gmail.com)


[1]Cfr. Shakespeare William, The Merchant of Venice.   

[2] Cfr. Konrad Lorenz, Das sogenannte Böse, G. Borotha –Schoeller Verlag, Wein 1963.

[3] Questa mancanza naturale dell’uomo, viene riempita, sostituita da Gesù Cristo. Egli dice di vedere nell’altro la presenza di Dio, ossia il Padre Creatore di tutti. Allora, in questo modo Gesù dice di amare l’altro come sé stesso. Questa cultura dell’amore, però non è un impostazione da parte del Divino, ma sempre rispettando la libertà dell’uomo viene insegnato, tramandato per essere scelto dagli esseri liberi.  



WATER - Man, The Narrator

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"No man threfore No world".