Friday, 28 August 2009

L’IMMAGINE SOMIGLIANZA UMANA (01)

 
 
 
Ajith Rohan JTF

Ludwig Andreas Feuerbach (1804 – 1872), sostiene che l’uomo ha creato all’interno del proprio SPEC (Socio-Politico-Economico-Culturale) il suo Dio, a propria immagine somiglianza Positiva. Cioè il processo naturale di questa creazione è questo: « L'uomo proietta la sua essenza fuori di sé [...] l'opposizione del divino e dell'uomo è un'opposizione [della propria immagine Positiva]. [ Vale a dire],tutte le caratteristiche dell'essere Divino, sono caratteristiche dell'essere umano [accettate dal proprio SPEC] (citato in Roger Garaudy, Karl Marx)». In questo modo, un dogma è un esplicito divieto di pensare oltre. Sostiene teologo filosofo Feuerbach che, noi innanzitutto dobbiamo abbandonare la teologia per liberare l’uomo dall’alienazione. «Per farlo dobbiamo abbandonare la filosofia di Hegel, altrimenti non si può abbandonare la teologia. (citato in Roger Garaudy, Karl Marx)». Feuerbach in un certo modo ha fatto ciò che ha compiuto in Grecia Socrate; vale a dire, ha portato la filosofia Dal cielo in terra. La sua è un’interpretazione umana e umanistica della vita e dei valori di cultura. (Antonio Banfi, L'essenza del cristianesimo, prefazione).

L’uomo soggetto e ipostatizzazione

Feuerbach ha in qualche modo riaffermato la rivoluzione copernicana di Kant, cioè, collocare l’uomo al centro dell’universo. Secondo Feuerbach, l’essere è soggetto umano. Se è così, il pensiero diventa l’atto, ossia il predicato. Quindi, il mondo è un riflesso. In questo modo Feuerbach rimane fedele alla teoria della conoscenza cristiana. Lui prosegue le critiche contro Hegel e alla religione. D’altra parte, grazie a questo ragionamento, Karl Marx è riuscito nella sua proposta di cambiare e trasformare il mondo ideologicamente, senza aspettare troppo a pensare. Vale a dire, eliminando ogni altra possibilità di verità del pensiero, riducendo la filosofia a sola teoria, ossia a un fenomeno puramente pensato. Egli propone una prassi, ove quell’ideologia di base diventa una realtà. In questo modo possiamo comprendere cosa Marx ha preso da Feuerbach, cioè, se la natura esiste indipendentemente dalla coscienza: fuori dalla natura e dall'uomo non ci sono altre rappresentazioni. Feuerbach ha inoltre dedotto che, Dio va spiegato con il cuore dell’uomo e non deve succedere il contrario poiché la verità sta nel cuore dell’uomo. D’altra parte, lui sostituisce i concetti di Hegel con le sue, in base alla sua visione del mondo: lo "spirito" di Hegel per Feuerbach è la "materia"; il "Dio" di Hegel per Feuerbach è "uomo". In questo modo Karl Marx ha interpretato il concetto di alienazione: se il Divino è una proiezione umana, l'uomo si aliena in Dio (cfr. Roger Garaudy). L’unità dell’uomo in questa visione del mondo si forma nell’unione tra: l’uomo negativo – debole,limitato e quello positivo, illimitato e divino - proiettato. Nel Weltanschauung di Feuerbach il principio necessario è tutto ciò che è reale, costituito dalla natura, materia, uomo e non ciò che è ideale come per Hegel.

«Mann ist, was er isst».

Per Feuerbach, la teologia si divide in una parte vera, poiché esistono i sentimenti nel cuore dell’uomo che cercano un’entità superiore, e una falsa, poiché non c’è un Dio oggettivo o soggettivo, perché esiste solo L’uomo. Questa disciplina non può essere spiegata se non attraverso l’antropologia . L'esistenza della religione è giustificabile unicamente, perché, essa soddisfa una necessità psicologica d’idealizzazione del proprio io; l'adorazione di Dio, altro non sarebbe che, l'adorazione di un io idealizzato (Essenza del cristianesimo,1841).

D’altra parte, per Feuerbach l’amore è il riconoscimento dell’altro come uomo come unità (grandezza e miseria). Nella fede invece l’uomo si sente o superiore o inferiore a qualcun altro. Ciò vuol dire che la fede è l’antitesi dell’amore. Così, lui formula un principio nuovo per gli esseri umani: homo homini deus est; è il principio che scaturisce dall’amore. In questo senso l’uomo integrale di Feuerbach, innanzitutto, è materiale, vale a dire l’uomo è possibilità e potenza della volontà. Quindi, si può giustificare il suo famoso detto: Mann ist, was er isst. È proprio la risposta al sacrificio dell’uomo all’idea di Hegel o qualsiasi Divinità che riduce l’uomo alla miseria, creata dagli stessi esseri umani. In realtà le Divinità degli SPEC, rappresentano il massimo grado pensabile dell’essere umano. Qualsiasi religione del mondo, secondo Feuerbach, è la rappresentazione della presa di coscienza della vita sulla terra, con i suoi effetti Positivi ingigantiti contro al male ,e negativI che si affrontano nella vita di ogni giorno. In altre parole, il Divino è come dovrebbero essere la vita quotidiana su questa pianeta. Gli ebrei per esempio, hanno creato una Divinità oggettiva che sta al di sopra di tutti e lontano da tutti che a sua volta è un Dio della Guerra; perché, loro erano disprezzati, schiavizzati; quindi, avevano bisogno un Dio superiore a quello degli altri per cercare un riscatto. I Greci invece hanno creato delle divinità razionali che assomigliavano loro. Il cristianesimo riorganizzato in Occidente, ha cercato di mettere insieme uomo e divino. Gesù dice, infatti, «chi vede me vede il Padre». Non è più un Dio oggettivo lontano ma è Dio diventato carne. In Gesù si racchiudano la potenza e la volontà. Ecco perché Feuerbach dice che «ogni teologia è antropologia».

Conclusione

In questo modo possiamo affermare con Feuerbach che, la coscienza che ogni uomo ha del suo Dio, è quella che ciascuno ha di se stesso. Noi non intendiamo influenzare o suggerire a nessuno di cambiare la propria fede, religione, filosofia e le convinzioni avuti dal proprio SPEC, invece invitiamo a riflettere su ciò che abbiamo detto, per poi scoprire le nuove dimensioni del proprio essere in questo mondo e nell’universo. Per questa ragione nobile, ci vuole una vita eseguita secondo la regola d’oro, che, è condivisa da tutte le SPEC, quindi, “fare il bene agli altri così come si desidera che sia fatto anche dagli altri”. Questa regola aurea a sua volta mette in atto in un soggetto per i risultati positivi, solo se un soggetto è psicologicamente sano, altrimenti porterà le conseguenze derivate dalle patologie, vale a dire, se è un egoista che è capace di vendere anche i propri principi, valori, e anima per avere il potere e denaro solo per la propria esistenza, la regola d’oro non funziona come dovrebbe. A uno tale, funzionerebbe questa battuta: “Tutto ciò che è tuo, è mio; tutto ciò che è mio, è mio”. Così, prevedendo anche i casi negativi con pazienza e con l’amore trasformato in atti concreti, possiamo anzi che di creare gli SPEC ove regna il principio, “homo homini lupus est”, come Feuerbach ha anche notato, realizziamo gli SPEC, che condividano la regola aurea, quindi, “homo homini deus est”.

(Continua).

1 comment:

  1. Io credo che la verità sia proprio nel momento che riusciamo a far calare le idee, i pricipi, il senso di eternità, sulla materia, la quale si fonde con lo sprito, nostro e del mondo.La verità non sta nel mezzo, cioè di un mezzo Dio e un mezzo uomo-dio.Ma è che siamo già luce, "gocce di luce", di una Luce infinita, (def. di Dio=Luce),quindi non si tratta più di faredifferenze, tra un Dio lontano, un uomo come soggetto o oggetto.Ma si tratta di identità formate dalla stessa massa, Quindi sono d'accordo che la conoscenza parte da dentro di noi, un occhio interiore che scopre se stesso in rapporto ad una decodificazione del fuori.

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WATER - Man, The Narrator

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